Castelvecchi: il borgo che custodisce mille anni di Chianti

Tra le dolci colline del Chianti, là dove la Toscana si mostra nella sua forma più pura, si trova Castelvecchi, un minuscolo borgo che racchiude un millennio di storia, vino e paesaggio.
Situato a pochi chilometri da Radda in Chianti, questo antico insediamento medievale è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, sospeso tra le pietre delle case in pietra serena, i filari di Sangiovese e il profumo del bosco.


Un borgo nato nel cuore del Medioevo

Le origini di Castelvecchi risalgono almeno all’XI secolo, quando i documenti medievali parlano di un castello et curtis, cioè un piccolo nucleo fortificato con annessi terreni agricoli.
La sua posizione, strategica e panoramica, garantiva controllo e difesa sul territorio della vicina Pieve di Santa Maria Novella, una delle più antiche e suggestive del Chianti.

Durante il Medioevo, il borgo fu abitato da contadini, artigiani e piccoli nobili che vivevano all’ombra delle torri e delle mura difensive. La comunità di Castelvecchi, pur di dimensioni ridotte, ebbe una vita autonoma e prospera, legata alla coltivazione della vite e dell’olivo: le stesse attività che ancora oggi ne disegnano il paesaggio.


Dal castello al vino: una tradizione che non si è mai interrotta

Col passare dei secoli, le guerre e le carestie hanno mutato il volto della Toscana, ma Castelvecchi è rimasto fedele alla sua vocazione agricola.
Nel corso del Rinascimento e dell’età moderna, il borgo passò di mano in mano tra famiglie nobili e proprietari terrieri, fino a diventare, nell’Ottocento, una delle fattorie storiche del Chianti Classico.

La sua rinascita è stata guidata con passione dalla famiglia Gutierrez de la Solana, che ha riportato alla luce l’anima autentica del borgo e della sua produzione vinicola.
Grazie a un attento lavoro di restauro e valorizzazione, oggi Castelvecchi è di nuovo un luogo vivo, dove la tradizione contadina incontra la qualità e la ricerca enologica contemporanea.

I vigneti si trovano tra i 530 e i 560 metri di altitudine — tra i più alti del Chianti — e affondano le radici in suoli antichi di galestro e arenaria.
Il risultato sono vini eleganti e complessi, come il Chianti Classico Capotondo, la Riserva Lodolaio e la Gran Selezione Madonnino della Pieve, ciascuno con la propria storia e la propria voce.

Visitare la cantina significa entrare in un mondo sospeso tra passato e presente: botti di rovere incastonate sotto le volte di pietra, profumo di mosto e silenzio interrotto solo dal gocciolare del vino che riposa.


Passeggiando tra pietre e panorami

Il borgo di Castelvecchi, oggi splendidamente restaurato, è un piccolo scrigno di architettura rurale toscana.


Camminando per le sue viuzze lastricate si incontrano antiche abitazioni in pietra, una cappella, un frantoio oggi trasformato in spazio espositivo, e panorami che si aprono all’improvviso sulle vallate del Chianti.

Dalla terrazza naturale del borgo, lo sguardo spazia tra vigneti e colline che sembrano onde.
Ogni stagione regala un volto diverso: il verde tenero della primavera, l’oro delle messi estive, il rosso delle vigne d’autunno e il silenzio blu dell’inverno.

Chi ama la fotografia o semplicemente camminare troverà in Castelvecchi un luogo ideale per scoprire la Toscana autentica, lontano dalle folle, ma ricca di autenticità e bellezza discreta.


Castelvecchi oggi: un’esperienza da vivere

Oggi Castelvecchi è non solo un borgo visitabile, ma anche un luogo da vivere.

Gli edifici storici ospitano camere e appartamenti in stile toscano, ideali per chi cerca un soggiorno di quiete e paesaggio.
La piscina panoramica domina i vigneti, mentre il ristorante propone piatti tipici chiantigiani — zuppe, carni alla brace, formaggi e vini locali — serviti spesso all’aperto, sotto il cielo stellato del Chianti.

Durante l’anno, la fattoria organizza degustazioni guidate, visite alle cantine, corsi di cucina e perfino matrimoni e cerimonie nella cornice medievale del borgo.
È il luogo perfetto per chi cerca una vacanza lenta, fatta di esperienze genuine, profumi di campagna e tramonti che sembrano dipinti.


Il fascino del tempo che resta

Castelvecchi non è un museo, ma un luogo vivo: un microcosmo dove la storia, la natura e il vino si incontrano in un equilibrio perfetto.
Chi arriva qui non trova solo un castello o un’azienda agricola, ma un frammento intatto di Toscana, dove il tempo ha imparato a camminare piano.

E quando si lascia il borgo, dopo aver brindato con un calice di Chianti Classico della famiglia Gutierrez de la Solana, si ha la sensazione che qualcosa sia rimasto dentro: il silenzio delle pietre, il profumo del mosto, la bellezza quieta di un paesaggio che da mille anni racconta la stessa storia.